Ferrari, resa definitiva: l’annuncio allarma i tifosi della Rossa. Dopo la fine del campionato 2022 le attenzioni sono tutte concentrate sulla prossima stagione
C’è un motivo preciso per cui la scuderia di Maranello non ha tenuto il passo di Red Bull e Mercedes nel finale di stagione e ha a che vedere con lo sviluppo della F1-75. Per il 2023 è però già pronto un piano di crescita ambizioso.
Si è chiuso lo scorso week end il Mondiale di Formula 1 2022. Nessuna sorpresa nel finale di Abu Dhabi, con il solito Verstappen a dominare la scena, centrando la sua quindicesima vittoria stagionale (record). La Ferrari si è tolta però lo sfizio di beffare almeno la seconda Red Bull, quella di Perez, per il secondo posto nel Mondiale Piloti. Un risultato importante per Charles Leclerc, a cui teneva molto e che può rappresentare un buon viatico per la prossima stagione.
Anche nella classifica dei Costruttori il Cavallino Rampante ha difeso al meglio la piazza d’onore dagli assalti della Mercedes, costretta al ritiro con Lewis Hamilton e mai troppo competitiva anche con George Russell.
I risultati visti ad Abu Dhabi possono essere un riferimento anche per quanto concerne il 2023, come base di partenza per le monoposto che vedremo il prossimo anno.
Ferrari prima nei test di Abu Dhabi: Sainz davanti a Leclerc
Sempre a Yas Marina, infatti, si sono tenuti i test Pirelli che hanno proiettato il Circus già nella stagione ventura.
La prima di volta di Alonso con l’Aston Martin, l’esordio di Sargeant e De Vries, rispettivamente con Williams e Alpha Tauri, così come un’altra chance per Shwartzman per guidare la Ferrari.
Alla fine le prove hanno sorriso alla Rossa che ha monopolizzato le prime tre posizioni della graduatoria. A svettare è stato Carlos Sainz, che ha fatto registrare il miglior tempo in 1:25.245 (63 giri completati).
Seconda posizione per Charles Leclerc. Il monegasco ha messo insieme 56 giri, precedendo appunto il giovane prodotto della Ferrari Driver Academy, Robert Shwartzmann (116 giri).
Buon debutto con Alpine per il francese Pierre Gasly (116 giri), non distante dai tempi fatti segnare dalle Ferrari.
Il distacco da Red Bull e Mercedes è dovuto al mancato sviluppo: la spiegazione di Laurent Mekies
In questa prima parte di test ci si è concentrati soprattutto sulle gomme Pirelli e su alcuni tipi di assetto. Le vere e proprie nuove componenti aerodinamiche e motoristiche arriveranno solo a febbraio, quando si ripartirà dal Bahrain. Lì ci sarà la massima attenzione allo sviluppo per gettare le basi sulla monoposto che dovrà partecipare alla stagione 2023.
La Ferrari sa di dover fare un ulteriore passo in avanti, soprattutto per quanto concerne la gestione del passo gara e l’usura degli pneumatici. La seconda parte di questo 2022 è stato piuttosto deludente in tal senso, con la Red Bull che ha preso il largo dopo il sostanziale equilibrio iniziale. Anche la Mercedes è riuscita a rimontare dal GP di Ungheria in poi, sfruttando anche l’effetto della direttiva tecnica TD39.
L’evoluzione del campionato ha però una spiegazione chiara secondo Laurent Mekies. Il Direttore Sportivo della Ferrari ha spiegato come il mancato sviluppo sulla F1-75 nell’ultima parte dell’anno ha consentito ai competitor di recuperare terreno.
Una scelta che ha certamente complicato i piani negli Gran Premi, ma che dovrebbe essere volta ad una migliore partenza per la prossima stagione.
“Quest’anno abbiamo fermato lo sviluppo prima di Mercedes e Red Bull”, ha dichiarato il manager francese.
“Questo ci ha portato a perdere del ritmo nei confronti dei nostri rivali. Nel 2023, però, speriamo di essere più vicini al loro livello. Inoltre ci sono due mesi di pausa invernale che ci serviranno per focalizzarci sul lavoro da svolgere”.