Il Codice della Strada è fatto per coreggere gli errori degli automobilisti o al limite prevederli. Vale anche per questo in particolare.
Auto e moto. Parte di noi, del nostro vivere quotidiano, delle strade e della nostra evoluzione. Il loro sviluppo è nato a partire dallo scorso secolo, e ci ha accompagnati in molte delle attività a cui abbiamo preso e prendiamo parte. Tuttavia, se non adoperate nel modo giusto, sia automobili che motociclette possono rivelarsi mezzi molto pericolosi da utilizzare.
Fra quello che dice il Codice della Strada e le realizzazioni delle varie case costruttrici, l’obiettivo rimane sempre quello di rendere strade e auto più sicure. I componenti che forse più ci aiutano in tal senso sono le luci e vari sistemi di visibilità alla guida. Scopriamo di più a riguardo, quali sono e soprattutto i rischi dal punto di vista normativo se non seguiamo le regole.
Luci auto: quali sono e a cosa servono
Su ogni veicolo a motore sono obbligatori vari dispositivi ottici che si possono identificare con una spia standardizzata sul cruscotto. Ne esistono varie: luci di posizione, anabbaglianti, abbaglianti, di targa, di arresto, indicatori di direzione, luci di emergenza, di retromarcia, fendinebbia anteriori e luci posteriori antinebbia. Si può facilmente notare il fatto che siano tantissime. E per un buon motivo sicuramente, dato che servono per la nostra sicurezza e quella degli altri.
E’ obbligatorio accendere le luci anabbaglianti ogni volta che c’è scarsa visibilità, in galleria, con condizioni del tempo avverse e di nebbia. Nell’ultimo caso, mai accendere gli abbaglianti, perché peggiorano soltanto la situazione. Quest’ultima luce, va affiancata a fari antinebbia anteriori e posteriori. E’ inoltre obbligatorio accendere anabbaglianti, luci di posizione e della targa in ogni strada extraurbana e in autostrada. In città possiamo invece scegliere se tenerle accese o meno. Le luci “semplici” invece vanno sempre accese per i mezzi a due ruote.
Luci auto: cosa dice il Codice della Strada
Arriviamo al Codice della Strada, che cerca sempre di responsabilizzare l’utilizzo delle luci delle automobili. E’ imposta per legge l’accensione delle luci di posizione in caso di sosta nella carreggiata su strade non illuminate. Su alcuni veicoli sono presenti anche delle luci di parcheggio, che hanno la stessa funzione comunque. Se non si accendono, ci possono venire tolti due punti dalla patente e comminata una multa che va dai 41 ai 168 euro. Le frecce o indicatori di direzione hanno la precisa funzione di far sapere agli altri la nostra intenzione di svoltare, spostarci o fermarci.
Concedono quindi tempo di prevenire manovre e non far trovare in difficoltà gli altri conducenti. Bene usarle se cambiamo corsia o svoltiamo verso un’altra strada. In poche parole, sono necessarie per avvertire terzi di possibili problemi o pericoli. Si possono accendere in caso di colonne improvvise di veicoli, se procediamo più lentamente del dovuto oppure se siamo costretti ad fermarci ad una sosta di emergenza. Ma anche se il veicolo si trova in un luogo pericolo; mentre mettiamo o togliamo il triangolo, si accendono le luci di emergenza.