Se non si rispetta questa norma stradale si rischia una multa di oltre 1.700, ma per rispettarla c’è bisogno di una calcolatrice e di un’istruzione matematica avanzata.
L’esame per la patente prevede una parte teorica consistente, nella quale sono inserite tutte le regole del codice della strada che bisogna rispettare per assicurare la sicurezza propria, quella delle altre vetture e quella dei pedoni. Guidare un mezzo motorizzato è infatti un fattore di rischio per sé stessi e per gli altri e le norme del codice della strada sono stabilite proprio al fine di limitare al massimo quel fattore. Più anni passano dall’aver passato l’esame e più le regole principali vengono interiorizzate e quelle che, per motivi vari, non si incontrano nella vita di tutti i giorni dimenticati. C’è una di queste norme che tutti dovremmo conoscere, ma che difficilmente viene rispettata alla lettera, anche perché per farlo bisogna applicare calcoli matematici che sono difficili da fare in tempo reale.
Stiamo parlando della norma sulla distanza di sicurezza. Il codice della strada indica che: “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”. Ma qual è esattamente la distanza di sicurezza da considerare? Nei commi dell’articolo 149, quello dedicato alla distanza minima di sicurezza, viene indicato solo un caso specifico: alcune categorie di veicoli, su strade con divieto di sorpasso e a corsia singola devono mantenere almeno 100 metri di distanza.
Per tutte le altre casistiche non c’è un’indicazione precisa sui metri di distanza che si dovrebbero tenere, ma solo un’indicazione generica: la distanza minima di sicurezza. Il motivo per cui sul codice della strada non viene indicata una distanza precisa è perché le variabili che influiscono su questa distanza sono molteplici e per calcolare esattamente quale dovremmo applicare c’è bisogno di un paio di formule matematiche.
Le variabili da considerare sono il clima, la tipologia di asfalto, il suo stato e la pendenza della strada, il tipo di veicolo, la condizione psicofisica del guidatore, lo stato dei pneumatici e dei freni della vettura, il carico che si porta in quel momento sul veicolo e le condizioni di visibilità. Per semplicità, dunque, consideriamo solo il caso in cui le condizioni del veicolo e del guidatore sono eccellenti, così come quelle climatiche e quelle del manto stradale. In simili condizioni ad incidere sulla distanza di sicurezza sono due fattori principali: il tempo di frenata e il tempo di reazione.
Il tempo di frenata può essere calcolato in due modi, considerando la velocità di crociera o prendendo un riferimento temporale. Questo secondo metodo ci dice che è buona regola considerare un punto di riferimento visivo preso dalla macchina che ci precede e contare quanti secondi impieghiamo per raggiungerlo. Per buona regola il tempo necessario per farlo non deve mai essere inferiore ai 3 secondi. Il metodo basato sul calcolo della velocità è più preciso, ma necessita di una formula matematica: velocità/10 + il risultato al quadrato. Ponendo come esempio che stiamo viaggiando a 100k/h, dividendoli per 10 otteniamo 10 che al quadrato torna ad essere 100.
Come detto, però, bisogna considerare almeno anche il tempo di reazione. In un guidatore in buono stato psicofisico, l’intervallo di tempo necessario a passare da acceleratore a freno è compreso tra mezzo secondo e un secondo e mezzo. In questo lasso di tempo, in base alla velocità che stavamo tenendo, l’auto avrà percorso alcuni metri, il che riduce lo spazio che stavamo tenendo per rispettare la distanza dal mezzo che ci precede. Per calcolare la distanza percorsa prima di effettuare l’azione dobbiamo calcolare la velocità per 1000 metri (un chilometro) diviso 3600 secondi (un’ora). Se andavamo a 100k/h, dunque, i metri percorsi prima di reagire saranno 27,777778 che per semplicità arrotonderemo a 28. Grazie ai calcoli effettuati sappiamo dunque che se andiamo a 100 k/h, la distanza minima di sicurezza da mantenere è 128 metri. Lo stesso risultato lo otteniamo se aggiungiamo alla prima formula, un 0,8 in più alla moltiplicazione finale. La formula in questo modo sarà: V/100 x 2,8.
Come avrete capito calcolare l’esatta distanza di sicurezza è un compito arduo, difficile da applicare mentre si è al volante, tuttavia si procede ad occhio e anche nella valutazione del’eventuale sinistro si procede per approssimazione. L’articolo 149 del codice della strada prevede delle sanzioni per il mancato rispetto della distanza di sicurezza anche in assenza di sinistro. Le multe per chi non mantiene la distanza minima vanno infatti dai 42 ai 173 euro. In caso di incidente con gravi danni al veicolo colpito, le multe salgono ad un range che va dagli 87 ai 344 euro. L’ammenda aumenta ulteriomente se l’incidente causa lesioni gravi all’altro conducente o ai conducenti e altre persone nel veicolo colpito. In questo caso la somma da pagare va dai 430 ai 1.731 euro.
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