Uno stereotipo vede la piccola Mini come un’auto…dalle dimensioni molto minute per l’appunto, ma sarà fondato? Dopo tutto la casa ha prodotto la Countryman e soprattutto questo incredibile veicolo mai visto.
Poche automobili hanno una fama paragonabile a quella della Austin Mini, l’utilitaria dalle dimensioni microscopiche per antonomasia che però negli anni ha conosciuto una evoluzione impressionante. Cosa rende quest’auto così famosa? Le sue piccole dimensioni ovviamente. Ecco perchè nessuno conosce il “fratello maggiore” della citycar britannica, un mezzo decisamente interessante.
La 500 inglese
Introdotta appena due anni dopo un’altra fortunatissima citycar di origine europea – la classica 500 – la piccolissima Austin Mini è una vettura leggendaria per tanti motivi: potrebbe sembrare una sciocchezza ma già la sua apparizione nella sitcom in cui il noto attore britannico Rowan Atkinson interpreta il personaggio di Mister Bean che guida appunto una Mini verdognola ha consegnato l’auto alla fama.
La piccola di casa Austin, uno degli ultimi veri successi della British Leyland che è ormai fallita da anni, è sicuramente una delle utilitarie che hanno rivoluzionato il mondo dei trasporti europei: introdotta per la prima volta nel 1959, la vettura ha venduto oltre 5 milioni di esemplari nella sua configurazione originale ma la sua storia non finisce certo con quella della casa britannica.
Un’evoluzione inattesa
Pensate come ci saranno rimasti male i fans britannici dell’auto quando a prendere l’eredità del modello è stata niente poco di meno che BMW, grande rivale tedesca delle vetture inglesi. L’arrivo del marchio che ha ereditato la fortunata vettura però è stato una vera manna per il nome Mini che adesso è un vero marchio a parte che continua a macinare successi pure su quel mercato nordamericano che Austin non aveva mai davvero convinto.
La tipica Mini ha conosciuto una grande evoluzione: oltre alla classica utilitaria oggi troviamo sul mercato la John Cooper Works, una potente vettura adatta anche alla pista, la Countryman che è a tutti gli effetti un SUV…Mini insomma ha imparato a “crescere” anche in quanto a dimensioni! Ma cosa pensereste se vi dicessimo che già sul modello originale è stata effettuata una conversione davvero singolare e gigantesca?
Il camper dei sogni
Ebbene si, anche la piccola ed umile auto britannica è stata trasformata in un camper. Esiste un mezzo da viaggio basato sulla prima serie della Mini Cooper anche se pochi lo conoscono. Il kit di conversione per questo singolare veicolo veniva offerto negli anni sessanta da una ditta specializzata del Sussex che – a seconda delle fonti – produsse una sessantina di veicoli solo su richiesta.
Soprannominato Wild Goose – letteralmente anatra selvaggia – il mezzo snaturava quasi completamente la Mini: guardate che “Lato B” ingombrante! Lì dentro – a seconda dell’allestimento scelto dal proprietario – si potevano inserire brande da viaggio, una postazione da cucina e presumibilmente un molto britannico servizio da the trasportabile in qualsiasi vacanza.
All’epoca, una conversione costava appena 998 Sterline ma oggi, questi veicoli sono rarissimi e comprensibilmente molto ricercati dai collezionisti di auto d’epoca. Sul web non si trova un prezzo ufficiale ma in un’asta, una Wild Goose in ottime condizioni può prevedibilmente raggiugnere cifre degne di una supercar moderna.