Le multe auto sono un incubo per tutti gli automobilisti. A volte basta superare di pochi chilometri orari il limite di velocità, una minima distrazione e il danno è fatto. Ma in certi casi è persino possibile uscirne indenni senza pagare.
Come tutti sanno è possibile pagare la multa entro cinque giorni dalla notifica con uno sconto, oppure contestarla a patto che ci siano alcuni presupposti: ad esempio un verbale poco leggibile o mancante di alcune parti, un modello di auto errato, una targa sbagliata, ecc. Inoltre una multa deve essere notificata entro 90 giorni dall’infrazione. Altrimenti va in prescrizione ed è possibile non pagarla o contestarla, come spesso avviene con le multe comminate dall’autovelox. Se invece la contravvenzione viene rilasciata dagli agenti di polizia sul momento, sarà più difficile impugnarla dinanzi ad un Giudice di pace o presso il prefetto.
Come fare ricorso ad una multa
Se ci sono le condizioni per l’annullamento della multa, è possibile contestarla entro 60 giorni dalla ricezione del verbale. Non ci sono costi accessori o commissioni da sostenere. Basta inviare la domanda personalmente o tramite mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, indicando tutti i riferimenti della multa, le informazioni personali e una breve dichiarazione per esporre i motivi che spingono a richiederne la prescrizione e l’annullamento della sanzione, allegando copia del documento d’identità e del codice fiscale. Il prefetto può accogliere il ricorso o respingerlo, chiedendo all’automobilista di pagare una sanzione doppia. A questo punto è possibile comunque rivolgersi al giudice di pace per contestare la decisione del prefetto. Se la richiesta viene fatta direttamente ad un giudice di pace il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica. I costi oscillano da 43 e 98 euro in base all’importo della multa.
La prescrizione di una multa
Una violazione del Codice della Strada con relativa multa può anche andare in prescrizione, a partire da 5 anni dopo l’ultima notifica. In altre parole se trascorrono 60 mesi senza ricevere nessun avviso o sollecito la sanzione non va pagata in base alle normative di legge. Medesimo discorso che si fa per le cartelle esattoriali. Viceversa, ogni sollecito di pagamento comporta l’annullamento della prescrizione e bisogna ripartire con nuovo conteggio di 60 mesi. Inoltre occorre che sia sempre il giudice di pace a decretarne la cancellazione, motivo per cui bisogna comunque presentare ricorso per la multa dopo i 5 anni di assenza notifiche.
Il discorso è leggermente diverso se si guida un’auto a noleggio, per le quali la notificazione delle contravvenzioni prevede termini di prescrizione leggermente differenti. Infatti le aziende di autonoleggio hanno fino a 60 giorni per indicare i dati del conducente alle autorità competenti. Gli organi preposti hanno a disposizione altri 90 giorni per inviare la notifica del verbale all’autista ritenuto responsabile dell’infrazione al CdS. Superato questo limite di tempo la multa viene considerata prescritta, quindi è possibile contestarla facendo ricorso presso il giudice di pace o il prefetto.