Ferrari, fulmine a ciel sereno: addio a uno dei simboli di Maranello con i tifosi della Rossa letteralmente impietriti.
Mattia Binotto sembrerebbe avere le ore contate e il suo posto è indirizzato nelle mani del team principal della Sauber-Alfa Romeo. L’ingegnere francese è considerato il nuovo Todt.
In casa Ferrari si è arrivati al redde rationem per quanto riguarda la gestione sportiva. Mattia Binotto è finito sul banco degli imputati per come si è sviluppata questa stagione. Partita nel migliore dei modi con le vittorie in Bahrain e Australia, a suon di doppiette, la Rossa sembrava poter lottare fino all’ultimo GP con la Red Bull.
Nel corso dell’anno, invece, non solo il gap con i campioni del mondo è diventato incolmabile, ma si è rimessa davanti anche la Mercedes. Il progetto della W13 era assolutamente sbagliato e ha richiesto un’inversione di tendenza repentina, tale da far recuperare sul Cavallino un margine di 7 decimi.
Anche le strategie e le scelte del muretto box durante le gare sono state a dir poco rivedibili, con un’attitudine masochistica a complicarsi le cose, in ogni situazione. John Elkann ha osservato in silenzio, senza mai accusare pubblicamente nessuno, ma ora sembrerebbe deciso a dire la sua.
Le smentite da parte della Ferrari sono state piuttosto perentorie riguardo un possibile approdo di Frederic Vasseur a Maranello. Indiscrezioni che ieri avevano preso il sopravvento, dando la trattativa già per chiusa.
In realtà ancora la decisione non è ancora stata presa ma appare assai probabile dopo il GP di Abu Dhabi di domenica 20 novembre. Serve una sferzata, anche dal punto di vista politico, dopo quanto avvenuto sia con il budget cap che con la direttiva TD39.
L’ingegnere francese ha lavorato a stretto contatto con Nicolas Todt (il figlio di Jean e manager di Leclerc) da molti anni. Co la Sauber-Alfa Romeo ha contribuito a lanciare proprio il talento monegasco, ricoprendo il ruolo di amministratore delegato del team satellite della Rossa.
Il grande salto per Vasseur non sarebbe un azzardo, dopo aver ricoperto un ruolo apicale anche nel team Renault nel 2016. Tra l’altro non sarebbe nemmeno una novità assoluta il suo nome accostato alla Ferrari.
A parlare di questo particolare retroscena che riguarda il numero uno dell’Alfa Romeo in F1, è stata oggi l’Equipe. Si perchè qualche anno fa, il compianto Sergio Marchionne “aveva nei suoi programmi di riunire proprio Leclerc all’attuale direttore della Sauber“. Si perchè nel 2018 il #16 della Ferrari faceva faville da rookie in F1.
Un’idea importante che a distanza di anni potrebbe ora essere il piano di rilancio per la Scuderia, alle prese con competitor di assoluto livello come Red Bull e Mercedes. Per ora da Maranello fanno sapere tramite Twitter che: “Nulla è stato ancora deciso dall’amministratore della Ferrari, probabilmente per non deteriorare ulteriormente un’atmosfera già tesa all’interno del team italiano e per permettergli di concludere l’ultimo GP questa settimana“.In realtà, almeno sentendo diversi addetti ai lavori, pare che ci sia solo da definire le tempistiche dell’annuncio.
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