Ci sono delle novità che riguardano la segnaletica stradale in Italia. Scopriamo di cosa si tratta nello specifico.
Possiamo dire che nel nostro paese esiste una grandissima quantità di segnali stradali, verticali ed orizzontali, al punto che il Codice della Strada ne riconosce ufficialmente ben 134 nonostante ce ne siano molti di circostanza legati a caratteristiche particolari di un territorio che un guidatore poco esperto probabilmente non riconoscerebbe. Oltretutto, ne hanno aggiunti altri.
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Una domanda per voi lettori: quanto avete faticato per imparare a memoria tutti i segnali stradali presenti sul volume di testo o sui quiz online da cui si può studiare per ottenere la Patente e superare lo scoglio della scuola guida per poter finalmente guidare? Certo, le precedenze sono un po’ più ostiche…ma anche memorizzare centinaia di segnali di cui alcuni molto simili fra loro non è esattamente una passeggiata, giusto?
Beh, se siete tra quei guidatori che ancora arrancano nel distinguere un segnale di stop da uno di precedenza – e a giudicare da come guida molta gente ce ne sono tanti in giro! – non vi piacerà sapere questa cosa: c’è una novità importante riguardo la segnaletica stradale che riguarda tutti i tipi di indicazioni che potete trovare in città. Dovete saper riconoscere queste due indicazioni per scampare ad una brutta multa.
Li chiamano stalli
Esistono due tipi di segnaletica nel Codice della Strada ossia quei cartelli che vengono classificati come “segnaletica verticale” e quelle stampe sul terreno meglio note come “segnaletica orizzontale”; fra queste troviamo le strisce pedonali o i segnali di stop bianchi che indicano che non potete imboccare l’incrocio per primi. Il nuovo segnale introdotto sulla base dell’Articolo 188 del Codice della strada riguarda entrambi gli ambiti.
A rendere ufficiale l’adozione di questa novità riguardante la segnaletica in Italia è stato un decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile risalente alla primavera di quest’anno che prevede l’adozione di alcuni parcheggi preferenziali noti come “stalli rosa”, dedicati ad una categoria privilegiata di cittadini, o meglio cittadine: quelle in dolce attesa!
Come in autobus
Così come sui mezzi pubblici ci sono generalmente uno o due posti destinati alle donne in gravidanza che si trovano naturalmente in una condizione complicata che necessita di speciali tutele ed attenzioni da parte dello Stato, ora anche in città si potranno trovare posti – stavolta destinati alla vettura – contrassegnati da una P rosa o da un cartello come quello in foto e destinati alle donne in gravidanza e in certi casi con figli con meno di due anni in auto con loro.
Attenzione, però, perchè il provvedimento non è valido necessariamente su tutto il territorio nazionale ma: “Solo nelle Regioni che aderiscono all’iniziativa ed hanno quindi accettato i finanziamenti speciali stanziati per completarla”, come si legge nel testo del provvedimento. Fermo restando che se doveste imbattervi in questi segnali, sareste davvero poco furbi a parcheggiare comunque sugli stalli anche se non siete donne in gravidanza: la sanzione è molto pesante.
La multa può oscillare tra i 42 e gli 877 Euro totali a seconda della gravità e durata della sosta non consentita. Per le donne che volessero approfittare di questa iniziativa molto utile, assicuratevi di richiedere lo speciale permesso da ricevere in comune per usare gli stalli: non esibirlo infatti costa una multa da 42 a 173 Euro, anche se siete in dolce attesa! Meglio stare attenti.