Un bruttissimo incidente è accaduto, è stato ripreso tutto ed è impossibile da dimenticare. Cos’è effettivamente accaduto.
Nell’ultimo anno, sulle strade italiane, abbiamo avuto decine di migliaia di incidenti, almeno 2.000 dei quali purtroppo fatali. Come è possibile che continuino a svilupparsi tragedie del genere quando le case automobilistiche investono ogni anno milioni di dollari nella sicurezza di guidatori e passeggeri delle loro vetture? A volte, la tecnologia non è vostra amica, come succede con questo brand alcune volte.
Sicurezza in strada
Paradossalmente, proprio l’esistenza di misure di sicurezza stradali sempre più severe e stringenti portano grande attenzione sugli incidenti: se cinquant’anni fa era “normale” morire in un incidente d’auto, oggi, con cinture di sicurezza super tecnologiche, seggiolini protettivi per i più piccoli, ABS, airbag di serie e sistemi di allarme per i conducenti che si addormentano al volante, ogni morte alla guida diventa un vero caso mediatico per capire cosa non abbia funzionato.
In particolare nel nostro Paese e negli Usa, dove l’NHST – ente per la sicurezza stradale – ha svelato con un’indagine che guidare con lo Smartphone in mano causa gran parte degli incidenti stradali – e viene da chiedersi se serviva davvero un’indagine per dimostrare una cosa così ovvia. L’interrogativo su come ridurre al minimo gli incidenti mortali è pressante e spinge le case automobilistiche a migliorarsi.
Caso di stato
Tra i marchi che si trovano sempre di più al centro del ciclone quando si parla di sicurezza alla guida c’è la famosa Tesla dell’imprenditore Elon Musk, azienda californiana che ha rivoluzionato il mondo dei trasporti con le sue auto elettriche. Ma le Tesla hanno anche un altro punto di interesse: la guida autonoma che in molti casi si è rivelata pericolosa, almeno secondo la stampa italiana ed americana.
L’ultimo caso avvenuto qui da noi a fare molta notizia è stato quello del signor Roberto, riportato da Agi e risalente all’estate del 2021 quando il 1 luglio una Model 3 si sarebbe schiantata a 130 chilometri orari quando l’autopilota ha mantenuto l’auto in corsa, ignorando una carcassa di un veicolo in mezzo alla strada. Non si tratta dell’unico caso in cui Tesla si è vista attaccare dai critici. E, a quanto pare, non sarà nemmeno l’ultimo purtroppo.
Dall’altra parte del mondo
L’ultimo tremendo caso, documentato dalle telecamere cittadine, è avvenuto in Cina, precisamente nello Guandong. Esattamente dieci giorni fa, nel momento in cui scriviamo queste righe. Un uomo di 55 anni si trovava a bordo della sua Tesla Model Y, uno dei SUV prodotti e venduti in tutto il mondo dall’azienda americana, e si apprestava ad effettuare una manovra per parcheggiare, quando qualcosa è andato maledettamente storto, causando una vera tragedia stradale.
La vettura, come è chiaro dalle immagini delle numerose telecamere presenti sulla strada teatro dell’incidente, ha accelerato improvvisamente nonostante i tentativi del guidatore – un locale di nome Zhan – di schivare il traffico ed i pedoni, schiantandosi alla fine contro un Tuk Tuk e roteando sull’asfalto fino a travolgere alcuni passanti. Bilancio del disastro, due morti e tre feriti.
Il conducente dell’auto, rimasto ferito nel drammatico scontro, è risultato negativo all’alcol test: “Ha detto che il freno ha smesso di funzionare”, racconta un parente di Zhan, con cui l’uomo si sarebbe confessato dopo l’incidente. Se questo fosse vero, un drammatico malfunzionamento dell’autopilota potrebbe effettivamente aver causato la morte dei passanti e lo scontro.
Nel 2021, sempre in Cina avvenne un caso analogo ma Tesla riuscì a dimostrare che la donna aveva mentito, accelerando volutamente e causando un incidente. A giudicare dalle immagini, stavolta la faccenda sembra molto diversa. Il marchio non ha ancora commentato l’accaduto.