Immaginando un’auto da corsa, è difficile pensare a veicoli grossi, pesanti e sgraziati. Un preparatore belga ha avuto proprio questa “idea geniale” quando ha dovuto approntare per un’importante gara un’auto qualsiasi…
Come nasce un’auto da corsa perfetta? Sicuramente, partendo da un modello che già su strada risulta molto competitivodato che, come dimostrano eventi piuttosto recenti, preparare per una competizione sportiva una vettura particolarmente fiacca è solo uno spreco di tempo e soldi.
Qualcuno non ha imparato la lezione e nel 1995 ci ha donato l’auto da corsa più assurda che si sia mai vista in un tracciato ufficiale.
Un’idea…terribile!
Difficile capire come alla Peugeot belga sia venuta un’idea così folle: forse i tecnici volevano stupire tutti attirando l’attenzione del pubblico anche a discapito della prestazione, forse avevano leccato una rana allucinogena. Più volte. Fatto sta che in occasione della 24 Ore di Francorchamps, gara di resistenza simile per modalità e svolgimento alla più blasonata Le Mans che ben conosciamo, il distaccamento di Bruxelles del Leoncino scelse un’auto molto particolare.
La scelta dei progettisti ricadde sulla Peugeot 806. Ora, per chi non lo sapesse questa vettura non era né una berlina sportiva né una pimpante utilitaria come la 205 Turbo 16: si trattava di un minivan nato sulla stessa scocca della Fiat Ulisse – o comunque molto simile – con un peso superiore alla tonnellata e la peggior forma possibile in quanto ad aerodinamica. I ragazzi del preparatore Kronos, incaricato di rendere un minivan competitivo in gara, accettarono comunque l’impresa.
Pesi massimi
Il primo problema che il Team Kronos dovette affrontare fu il regolamento: nessuno aveva mai iscritto prima un minivan a questa competizione. I giudici guardarono a lungo la vettura. La misurarono, controllarono le specifiche tecniche…e poi pensarono “Oh, se va bene a voi…” ed accettarono il mezzo sulla griglia di partenza.
La vettura era stata completamente svuotata di ogni peso non necessario, fornita di un rollbar protettivo – non si sa mai – e di un motore modificato dalla Kronos e capace di erogare 280 cavalli per una velocità massima di oltre 200 chilometri orari. Dopo tutto, la gara prevedeva una competizione di resistenza. Forse il minivan ce l’avrebbe fatta a conquistare un risultato passabile, no? Contro ogni pronostico, la nostra sgraziata Peugeot 806 Pro Car si qualificò 12esima sulla griglia di partenza.
Un epilogo prevedibile
Affidata ad un team di tre piloti locali, la vettura partì sorprendendo subito il pubblico in pista. Inizialmente, sembrava andare tutto per il meglio ma ben presto, fu evidente a tutti il motivo per cui un minivan non dovrebbe entrare in un tracciato da corsa se non in veste di safety car. Alla decima ora di gara, furono i freni del pesante mezzo a cedere sotto le troppe sollecitazioni ed i piloti furono obbligati al ritiro.
L’esperienza di guidare un mezzo più adatto a portare i figli a scuola piuttosto che ad una gara divertì comunque molto i piloti, come ricorda uno di loro: “Il pubblico applaudiva ogni volta che superavamo il traguardo. Abbiamo passato più tempo su due ruote che su quattro” se la ride Pascal Witmeur, uno dei tre che si alternarono al volante del veicolo. Pensare che questo non è stato nemmeno il minivan più sportivo mai prodotto. Volete sapere chi ha costruito questo veicolo da record?