Una storia controversa di liti interne e vendette creative spinse un impiegato della Porsche a fare una “porcata” destinata a rimanere nella storia qualche anno fa. Ecco come è nata l’icona più strana del motorsport moderno.
La storia del motorsport, dalla Formula Uno fino all’endurance, è costellata di episodi memorabili che hanno consegnato piloti, macchine e membri dello staff alla leggenda, esattamente come quest’auto – o meglio questa discutibile livrea di gara – che rimarrà per sempre associata al marchio Porsche: ora capite perchè abbiamo parlato di “porcata”? Quale altro termine sarebbe più adatto?
Questi colori non corrono!
La storia dell’automobilismo sportivo è costellata di livree da gara iconiche che rimarranno per sempre legate a marchi ed auto ben specifiche, sia che queste abbiano realmente portato a casa un risultato utile o meno. Pensate alla famosa verniciatura Martini Racing della Lancia Delta HF Integrale o alla tinta nera John Player Special con cui Lotus portò a casa un mondiale di Formula 1 dopo un lunghissimo digiuno.
Nessuna di queste livree da gara però può tenere il passo con l’idea che ebbe un lavoratore molto scontento con Porsche che decise di far pagare…la porcata fatta dalla casa nei suoi confronti – almeno questo sembra l’intento come vedrete tra poco – con un disegno molto eloquente. Ma andiamo con ordine: torniamo a qualche anno fa, quando una Porsche 911 con una stranissima verniciatura sul telaio si aggiudicò la categoria LMGTE della famosissima 24 Ore di Le Mans a mani basse.
La storia di una vendetta
La vettura che trionfò a LeMans nel 2018 esibiva una curiosa livrea completamente rosa: il telaio dell’auto era privo di sponsor, sostituiti per l’occasione da una serie di linee tratteggiate con curiose scritte in tedesco. La ragione dietro l’adozione di questo singolare colore ha radici molto profonde, dobbiamo infatti tornare al 1971, anno in cui Tony Lapine decise di vendicarsi della casa tedesca.
Lapine infatti aveva ricevuto il compito di Capo progettista per il reparto corse del marchio di Stoccarda e come tale, avrebbe dovuto progettare una vettura adatta a competere nell’importantissima edizione di Le Mans di quell’anno. Nonostante i suoi sforzi, Lapine si vide passare davanti un design dell’ultimo minuto proposto dalla francese SERA che in poche parole vanificò tutto il lavoro svolto dall’uomo sulla Porsche 917 che la casa avrebbe schierato quell’anno!
Petto o coscia?
La casa si rese conto di aver giocato un brutto tiro a Lapine e Porsche per fare ammenda gli concesse quantomeno di curare il design puramente estetico della vettura scegliendo la livrea da gara. Per tutta risposta, Tony presentò ai blocchi di partenza una Porsche 917/20 interamente colorata di rosa con linee tratteggiate e scritte in tedesco che indicavano le parti del corpo di un maiale al macello. Il messaggio era molto chiaro!
Noi abbiamo interpretato questa protesta del designer come un “mi avete fatto una porcata!” ma potrebbe essere anche un modo più sottile per dire che l’uomo aveva visto la sua creazione trattata come carne da macello. In ogni caso, la 917 tutta rosa attirò un sacco di attenzione durante le qualifiche della gara, dove si rivelò una delle auto più veloci.
Presumibilmente con grande soddisfazione del designer però, l’auto curata dalla SERA si rivelò problematica quanto potente e non terminò mai la competizione di endurance, fermandosi per un incidente quando si trovava in quinta posizione. La livrea da maialina della Porsche in ogni caso è rimasta nella storia e molti appassionati amano replicarla con le loro 911 anche sul mercato civile!