Insultare un pubblico ufficiale, oltre ad essere una mancanza di rispetto, è una decisione pessima per tanti motivi, primo tra tutti il reato di Oltraggio a Pubblico Ufficiale che si paga caro. Ma non sempre funziona così…
Quando siamo molto arrabbiati è facile che ci sfuggano parolacce ed insulti rivolti anche a persone che non vorremmo – o non dovremmo per legge – offendere, tra cui magari anche i Vigili che ci hanno appena fatto la multa. Insultare un pubblico ufficiale è davvero l’idea peggiore che possa venirvi in una situazione simile. Eppure, sembra esserci un buco legislativo!
“Ma guarda che str…”
Il Vigile Urbano è un lavoro duro che si attira spesso molto rancore da parte di quegli automobilisti che si trovano una bella multa sul cruscotto o che se la vedono recapitare a casa dopo un sacco di tempo, quando ormai si sono dimenticati pure quale infrazione hanno commesso e dove. Sappiamo bene che se si prende una multa, la cosa migliore da fare è accettare di aver avuto questa sfortuna senza protestare e andare a casa a sbollire la rabbia.
Ma recentemente, alcune persone su internet hanno iniziato a chiedersi se in un dato contesto gli insulti alla Polizia Locale siano consentiti: basta dare un’occhiata alla barra di ricerca su Google per vedere che questa domanda è stata posta sicuramente da più di uno o due utenti. La risposta della legge lascia davvero sconcertati i vigili che devono fare i conti con una scomoda realtà.
Leoni da tastiera
Nel mondo virtuale dei social network, gli insulti raramente vengono puniti. Il caso più eclatante in cui potete passare dei guai per aver insultato qualcuno è essere citati per minacce o diffamazione per aver scritto cose minacciose o offensive nei confronti di una specifica persona, facendo nome e cognome. Ma insultare un intero gruppo di professionisti si configura come reato?
Secondo l’Articolo 250 del Codice Penale insultare pubblicamente un agente in servizio è un reato noto come Oltraggio a Pubblico Ufficiale mentre insultare un corpo di polizia è Vilipendio, un reato per cui si rischia una multa di 5.000 Euro più un periodo di detenzione fino a tre anni di carcere. Il problema è che la legge non include la Polizia Locale tra i corpi che possono essere vittime di questo reato.
Sfogarsi sul web
In poche parole, scrivere sui social dopo aver preso una multa un insulto generico contro la Polizia Municipale senza specificare a quale singolo agente sia rivolto l’insulto e senza offendere la Polizia di Stato o le Forze Armate non si configura come reato. Ora, sull’utilità di sfogarsi in questo modo sui social network per una multa ci sarebbe da discutere. Ma sappiamo bene che molte persone utilizzano i social proprio come valvola di sfogo malsano, basta farsi un giro tra i commenti di un qualsiasi portale online…
Sfogare la propria rabbia impotente per una multa giusta o ingiusta su Facebook insomma non è un reato a patto ovviamente che il post non sia corredato di foto. Ma nessuno sarebbe così stupido da riprendersi, fotografarsi o farsi riprendere mentre compie un illecito, vero? Un momento…