L’invasione della Cina sul mercato europeo non è più utopia: nel settore automobilistico il celeste impero ha fatto passi da gigante che ne affermano sempre di più lo strapotere. Ecco chi ha “ceduto” all’economia cinese.
Secondo un’analisi del Fondo Monetario Internazionale nemmeno troppo datata la crescita di un paese che geograficamente parlando potrebbe tranquillamente essere un continente a se stante è inarrestabile: la Cina è destinata infatti a diventare la prima potenza mondiale, sorpassando pure gli Stati Uniti che dominano incontrastati il mercato dalla fine del secondo conflitto mondiale in Europa. Ecco perché tutti ne sono convinti.
Commercio dominante
Proprio così, la Cina, un paese che solo prima della Seconda Guerra Mondiale era caratterizzato da una situazione economica non certo rosea e gravissimi problemi di sicurezza e stabilità interna è diventato nel giro di settant’anni la potenza ascendente destinata a contendersi “il controllo del mondo” se la vogliamo mettere in termini commerciali con gli Stati Uniti ed un Unione Europea molto divisa e piena di problemi.
Grazie ad un governo che non è difficile definire come una dittatura, la Cina è cresciuta molto economicamente parlando. Del resto, un paese che può sfruttare una superficie così immensa ma soprattutto una manodopera così nutrita capace di svolgere qualsiasi tipo di lavoro sia richiesto può arrivare dove vuole al livello commerciale. E ce ne stiamo accorgendo.
Un viaggio in corso
Inutile dire che tra i tanti ambiti economici che la Cina sta iniziando a controllare sempre di più c’è il mercato delle auto. Nonostante la scarsa fantasia di alcuni progettisti che sono stati accusati a più riprese di plagiare automobili prodotte in Europa – i casi di Rolls Royce e Porsche sono solo i più noti – alcune case cinesi si sono espanse moltissimo suggellando accordi commerciali importantissimi anche qui nel vecchio continente.
L’ultimo caso riguarda la Geely, colosso cinese fondato nel 1986 ma già capace di un fatturato pari a 92,1 miliardi di Renminbi cinesi, moneta meglio nota come Yuan in Europa dove proprio la casa ha fatto la sua ultima mossa. I marchi Volvo e Renault entrano nell’orbita del celeste impero grazie ad una manovra interessante che aumenta il potere commerciale cinese.
Una realtà in crescita
Secondo una fonte autorevole come Quattroruote la casa cinese avrebbe preso possesso del 33% della società Aurobay precedentemente proprietà di Volvo che tra l’altro ha già un piede nel mercato cinese grazie al marchio Polestar che presto presenterà la sua prima vettura elettrica. Non è tutto: in mano cinese passa anche lo stabilimento di Skövde in Svezia che verrà impiegato per completare la transizione elettrica di Geely entro il 2030!
Molto più interessante però è la nuova intesa con il Gruppo Renault, un colosso europeo da circa 9 miliardi di Euro che ha firmato un accordo per produrre una piattaforma destinata ad una non meglio nota vettura elettrica da realizzare con una collaborazione inedita. Benché l’accordo non sia vincolante, i due marchi puntano ad ottenere “Il primato nel settore nei prossimi anni”. Ci riusciranno? A Pechino tutti sperano di si!